Rivolta di Ivailo

Rivolta di Ivailo
parte delle guerre bulgaro-bizantine
Data1277-1280
LuogoPenisola balcanica
CausaGrave crisi economica scoppiata in Bulgaria per via delle continue guerre
EsitoIvailo viene assassinato, Giorgio Terter I diventa zar di Bulgaria
Schieramenti
Comandanti
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La rivolta di Ivailo (in bulgaro Въстанието на Ивайло?) fu una ribellione scatenata dai contadini bulgari contro l'imperatore Costantino Tih e la nobiltà bulgara, le cui politiche avevano scatenato l'ira delle fasce più umili della popolazione per via delle continue guerre e crisi economiche. L'insurrezione fu alimentata principalmente dall'incapacità dimostrata nell'affrontare la minaccia costituita dai mongoli dell'Orda d'Oro nel nord-est della Bulgaria. I mongoli avevano saccheggiato e devastato la popolazione bulgara per decenni, soprattutto nella regione della Dobrugia. La debolezza delle istituzioni statali si doveva all'accelerazione del processo di feudalizzazione dell'Impero bulgaro.

A capo dei contadini insorti vi era Ivailo, che secondo i cronisti bizantini contemporanei era un guardiano dei maiali; nonostante le sue origini, egli si dimostrò un generale di successo e un comandante carismatico. Nei primi mesi della ribellione, surclassò i mongoli e gli eserciti dell'imperatore, uccidendo personalmente Costantino Tikh in battaglia. In seguito, fece un ingresso trionfale nella capitale Tărnovo, sposò Maria Paleologa Cantacuzeno, vedova dell'imperatore, e costrinse la nobiltà a riconoscerlo come imperatore di Bulgaria.

Il sovrano bizantino Michele VIII Paleologo cercò di sfruttare la complessa situazione geopolitica e intervenne nella crisi in corso in Bulgaria. Egli inviò Ivan Asen III, figlio dell'imperatore destituito Mico Asen, a reclamare il trono bulgaro alla testa di un grande esercito bizantino. Contemporaneamente, Michele VIII incitò i mongoli ad attaccare da nord, costringendo Ivailo a combattere su due fronti. I ribelli furono sconfitti dai mongoli e dovettero rifugiarsi nell'importante fortezza di Drastar. Considerata l'assenza del sovrano, la nobiltà di Tărnovo ne approfittò per aprire le porte a Ivan Asen III, allo scopo di acclamarlo come nuovo imperatore. Tuttavia, Ivailo revocò l'assedio e Ivan Asen III fuggì di nuovo nell'Impero bizantino. Michele VIII inviò due grandi eserciti, ma entrambi furono sbaragliati dai ribelli bulgari sui Monti Balcani.

Nel frattempo, la nobiltà della capitale aveva proclamato imperatore uno degli aristocratici locali, Giorgio Terter I. Circondato dai nemici e con un sostegno sempre minore a causa delle continue guerre, Ivailo fuggì alla corte del signore della guerra mongolo Nogai Khan per cercare aiuto, ma alla fine fu assassinato. Gli strascichi della ribellione si percepirono sia in Bulgaria sia a Bisanzio. Anni dopo la scomparsa dell'imperatore-contadino, due impostori si presentarono alla corte dell'Impero bizantino e seppero fingersi Ivailo in maniera tanto abile da riuscire ad accattivarsi un ampio sostegno da parte della popolazione.


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